Buddhismo
INTRODUZIONE

Mandala di Jnanadakini, tempera su tela, 74.9 x 83.8 cm. Tibet, fine XIV sec. The Metropolitan Museum of Art, New York, USA.
Il continente asiatico nel corso della storia è stato attraversato da un imponente complesso di fenomeni religiosi, che sono stati oggetti di scambio e di contatto tra i diversi popoli che vi hanno abitato. Tra questi cammini l’insegnamento del Buddha, il Buddhadharma, o Buddhismo (il termine buddhismo risale all’Ottocento e fu utilizzato per la prima volta in Francia all’incirca nel 1825, in un secolo pieno di nuovi -ismi) è stato un’esperienza panasiatica, diffusasi progressivamente a partire dall’India in vari bacini culturali dell’Asia e non ha mancato di influenzare gli aspetti sociali, culturali e artistici di tutte le regioni asiatiche dall’India al sud-est asiatico, dalla Cina fino alle estreme propaggini del continente.
Dall’incontro di quello che potremmo definire il nucleo fondamentale dell’esperienza spirituale del Buddha con le diverse espressioni socio-culturali dei paesi in cui si è diffuso, è nato un fenomeno religioso ricco e complesso in cui sono presenti, accanto a una visione escatologica di liberazione dallo stato di insoddisfazione e sofferenza in cui gli esseri vivono, una serie di riti, cerimonie, feste, culti, che caratterizzano la vita quotidiana.
Dall’India in cui è sorto, l’insegnamento del Buddha ha presto conquistato un’immensa area di diffusione – possiamo ormai dire tutto il mondo – portando ovunque il suo messaggio di rispetto della vita e della natura, che ne ha fatto la religione della pace e del dialogo. La diffusione del buddhismo si è sempre basata sull’attrattiva dell’esempio e della pratica basati sugli ideali di quiete e di pace interiore, di gestione della sofferenza, di pazienza e di rispetto piuttosto che sullo spirito missionario aggressivo e organizzato.
Non essendo una “religione del libro”, come l’ebraismo o l’islam, né la religione di un paese o di un popolo, come l’induismo o lo shintoismo, il buddhismo, con incredibile capacità di assimilazione e di flessibilità, si è potuto adattare a realtà culturali diverse, dando luogo a molte scuole e “veicoli”. Grazie a un processo di inculturazione svoltosi in modo incredibilmente fecondo, l’insegnamento del Buddha si è potuto sviluppare in India, in Cina, in Giappone, ricevendone, rispettivamente, filosofia, pratica, sensibilità, e oggi in occidente ha incontrato le moderne scienze epistemologiche, psicologiche e fisiche.